Nato nel 1880 a Monchengladbach, cittadina nei pressi di Duesseldorf, da ragazzino Joseph Hubertus Pilates soffriva d’asma, di rachitismo e di febbre reumatica. Di struttura fisica piuttosto gracile e preoccupato di contrarre la tubercolosi, Joseph esperimentò diversi tipi di allenamento (dallo yoga alla ginnastica, dallo sci all’ autodifesa, dal sollevamento pesi alla box e altri tipi di discipline atletiche).
Joseph lavorò così meticolosamente sul suo corpo tanto che a quattordici anni gli venne chiesto di fare da modello per la realizzazione di tavole anatomiche.
Lo studio e la pratica di stili e filosofie orientali e occidentali accumulati nel corso degli anni si ripercossero nella particolarità del suo metodo d’insegnamento denominato in origine “Contrology”. Lo scopo principale di J.H.Pilates era quello di rendere le persone consapevoli di sé stesse, del proprio corpo e della propria mente e di condurle ad unire corpo e mente in una singola e ben funzionante entità.
Nel 1912 J. H. Pilates si trasferì in Inghilterra al servizio della polizia locale in qualità di istruttore di autodifesa. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne internato con altri Tedeschi per un anno nel Lancaster e trasferito poi sull’isola di Man, dove si trovò affacciato ad una realtà composta di soldati reduci di battaglie, menomati dalle ferite, allettati dalle malattie e immobilizzati da tempo. Lì iniziò a costruire i primi macchinari che serviranno alla riabilitazione ei suoi compagni.
Agli inizi degli anni venti Pilates tornò in Germania dove continuò e perfezionò l’elaborazione di nuove attrezzature. Nel 1925, dopo essere stato invitato dal governo tedesco a seguire personalmente il piano di allenamento del nuovo esercito, decise di partire per gli Stati Uniti d’America. Durante il viaggio conobbe una giovane infermiera, Clara, che in seguito divenne sua moglie.
Giunto a New York, nel 1926 Pilates aprì il suo studio al Nr. 939 della 8th Ave, nello stesso edificio dove vi erano parecchi studi di danza. Fu così che “Contrology” divenne un’arte intrinseca nel programma d’allenamento e riabilitazione di molti ballerini. Ciò spiega come, erroneamente, spesso questa tecnica sia associata al solo mondo della danza.
J.H.Pilates morì nel 1967 all’età di 87 anni senza lasciare eredi ufficiali per continuare la sua tecnica. Nel corso degli anni si sono sviluppate numerose scuole che hanno contribuito all’evoluzione del suo metodo.
Cova Tech Pilates, Polestar Pilates, Body Control, Stott Pilates, Balanced Body, The Ron Fletcher Work sono tutti nomi che affondano le loro radici nel lavoro di J.H. Pilates ispirandosi ai suoi concetti fondamentali.